sabato 14 febbraio 2009

Ci siamo illuminati di meno...ma che bello!

Anche noi in Comunità Alloggio ieri abbiamo aderito alla giornata del risparmio energetico adottando la più semlice ma anche la più suggestiva delle attenzioni verso il nostro pianeta. Come tante altre "vere" famiglie abbiamo cenato a lume di candela! I ragazzi hanno aderito entusiasti all'iniziativa proposta con la più alta convinzione di fare la cosa giusta per noi e per il mondo ( e dici poco?) L'effetto novità ha dapprima creato un pò di stupore per poi renderci conto che non solo è bello mangiare con le luci non violente delle candele, ma crea un'atmosfera che unisce, che scalda, stimola al racconto e ancor di più all'ascolto dell'altro ed è stato bello vivere questa esperienza ad un ritmo più lento. La nostra serata è stata allietata dalla presenza di Don Alessandro un diacono del paese che a maggio diventerà prete. Anche lui si è subito sintonizzato con noi e abbiamo passato veramente una serata speciale. Basta, tutto qui.... la ricetta? é semplicissima:

Tante candele
Tanta voglia di condividere
Tanta voglia di metter in circolo quello che di bello senti dentro di te



Ma grazie!

Evvai! altri premi ricevuti! Questi me li donati Furfecchia, che ho conosciuto da poco e che ha un blog veramente "toscano", cose semplici ma gustosissime, la mia passione! Ha motivato i premi scrivendo qualcosa sull'acquolina in bocca! Quanto è vero anche per me, guai a mettersi al computer poco prima di mangiare, poi è un'agonia l'attesa! Grazie per questi graditissimi premi che "giro" a:





A tutte queste splendide donne che con le loro ricette, le loro parole, il loro modo di essere rendono ancora più bello e piacevole cucinare per chi si ama!









martedì 3 febbraio 2009

Torta sbrisolona




Ho un'attacco di mantovanità, oggi dovevo per forza fare la sbrisolona, la torta tipica di Mantova. E' una ricetta vecchia, non so se è quella originale, ogni famiglia ha la sua, questa però è la mia.

Ricetta: la torta sbrisolona
200 gr di fioretto di farina gialla
200 gr di farina bianca
200 gr di zucchero
200 gr di burro morbido
200 gr di mandorle
2 tuorli d'uovo

Io la faccio così....
Nella solita ciotolona metto le farine, lo zucchero e il burro ammorbidito e inizio a impastare rigorosamente con le mani facendo si che il burro pian piano formi un briciolame con le farine e si amalgami bene. Adesso aggiungo i 2 tuorli e ancora lavoro di mano, senza mai compattare l'impasto che deve sempre rimanere "sbriciolato". Mancano a questo punto solo le mandorle, che vanno tritate in modo grossolano (a me piace sentire i pezzi grossi e irregolari delle mandorle) e non spellate e vanno aggiunte al briciolame. Bisogna lavorare bene gli ingredienti, al contrario della pasta frolla il burro deve ammorbidirsi tra le vostre mani.....Ho foderato una teglia con la carta da forno e ho acceso un pò prima il forno (circa 10' prima) deve essere caldo ma non troppo, diciamo sui 160°, metto il composto nella teglia e cerco di livellarlo compattandolo. A questo punto sfoderate tutta la vostro passione per la cucina, questa è una torta che va seguita perchè tende a scurire sopratutto sui bordi. L'ho cotta in forno statico per 60 minuti ad una temperatura di 150°/160°. Si fa raffreddare e si presenta rotta a pezzi grossi, per chi vuole fare le cose per benino a metà cottura la si toglie dal forno e la si taglia a quadratoni. Ma il bello della sbrisolona è...che deve sbriciolarsi! Noi qui la mangiamo accompagnata da un ottimo lambrusco, i più raffinati la intingono nella grappa.



Oggi canederli....

uno bianco e uno rosso.....


Quando in casa vedono del pane vecchio scatta la domanda: "per caso fai i canederli?" A parte il fatto che in casa mia non si salva nulla, non restano manco le briciole del pane, questo l'ho comperato prprio per quello! E quindi oggi canederli, con la ricetta semplice e originale della Signora Anna di Villandro dove vado in vacanza. Lei mi ha insegnato qualche dritta, adesso è praticamente impossibile sbagliare!
Ho poi voluto provare quelli con le rape rosse (le biderave) che ho assaggiato quest'estate al rifugio Rodella, lì tutti i giovedi si preparano tanti tipi diversi di canederli, la gente del posto usa fare la "passeggiata"( si arriva con la lingua fuori) alla sera per gustarseli e tornare al chiaro di luna! E' veramente bello e suggestivo, ma è una fatica che vale la pena di fare. La ricetta l'ho elaborata io, secondo me si avvicinano di molto a quelli del Rodella....la volete?

Ricetta base
500 gr di pane vecchio tagliato a cubetti
500 gr di latte
3/4 uova intere
un bel pizzico di sale
un bel pò di prezzemolo
un bel pò di erba cipollina
una manciata di farina bianca (se serve)


Per quelli alle rape rosse
Ho aggiunto alla ricetta base una purea di rape rosse fatte passare un pò in padella con uno scalogno e un pò di olio. Per ottenere la purea ho frullato tutto con il minipimer poi ho preso metà dell' impasto ottenuto dalla ricetta base e ho aggiunto circa150/200 gr di passato di rape.

Per quelli allo speck
Basta aggiungere alla ricetta base una bella dose (a piacere) di speck tritato.

Io li faccio così:
Metto il pane a cubetti in una ciotolona, aggiungo il latte, mescolo e faccio assorbire per mezz'ora o più. Dopo di che aggiungo il sale, le erbe fresche e le uova sbattute , mescolo ancora energicamente e faccio riposare ancora un pò. L'impasto assorbendo i liquidi diventa sempre più duro da mescolare, io mi aiuto con le mani, così si compatta meglio. Se l'impasto è ancora unpo attaccaticcio aggiungo un pò di farina bianca, ma poca alla volta. Adesso si formano le palle: prendo una dose sui 70 gr. di impasto e lo compatto molto bene con le mani e poi procedo alla formatura della palla arrotolandola tra le mani appena bagnate d'acqua poi man mano li dispongo su un vassoio.....sono così belli! A parte questo i canederli vanno cotti in abbondante acqua salata o brodo, se li volete mangiare in brodo. Devono cuocere per almeno 15'/20', vanno scolati e conditi a piacere. Sono buonissimi conditi con burro e salvia o con del buon brodo e coperti di grana. A Villandro la signora Anna ce li fa gustare con il cavolo cappuccio appassito e con il goulash...una poesia!





La signora An
na mi dice che....

  • Meglio andarci piano con il latte, stare sempre piuttosto scarsi, se si esagera poi bisogna aggiungere pane gratuggiato (comunque queste dosi vanno bene)
  • far sempre riposare l'impasto dopo che si aggiungono gli ingredienti liquidi
  • l'erba cipollina non può mancare
  • quando si formanole palle vanno compattati molto bene, quasi con forza
  • il pane deve essere proprio vecchio, molto duro, non fate l'errore di farlo asciugare nel forno perchè perde la capacità di assorbire il latte e fa più fatica a compattarsi
  • prima di tuffarli nell'acqua di cottura vanno passati appena nella farina
  • una volta cotti tendono a indurire, meglio cuocere solo quelli che si mangiano
  • quelli che restano si possono congelare