venerdì 18 settembre 2009

Un altro premio per me


Qualche giorno fa ho ricevuto un nuovo premio, molto gradito, da Vivere Verde. Non posso non essere felice di queste gratificazioni ma non sono assolutamente in grado poi di ri-distribuire il premio, ho veramente poco tempo da dedicare al mio blogghino, purtroppo! Perciò vi chiedo in futuro di non inviarmi premi anche se ovviamente mi farebbero piacere! Vivere Verde (ma come ti chiami?) mi chiedeva inoltre di dichiarare 10 cose di me che in qualche modo aiutino a conoscermi meglio....non sono molto brava a parlare di me, non è facile per niente! Per farmi "perdonare" vi saluto con una poesia di Erri De Luca che trovo bellissima:

Valore

Considero valore ogni forma di vita, la neve, la fragola, la mosca.

Considero valore il regno minerale, l'assemblea delle stelle.

Considero valore il vino finche' dura il pasto, un sorriso involontario, la stanchezza di chi non si e' risparmiato, due vecchi che si amano.

Considero valore quello che domani non varra' piu' niente e quello che oggi vale ancora poco. Considero valore tutte le ferite.

Considero valore risparmiare acqua, riparare un paio di scarpe, tacere in tempo, accorrere a un grido, chiedere permesso prima di sedersi, provare gratitudine senza ricordare di che .

Considero valore sapere in una stanza dov'e' il nord, qual e' il nome del vento che sta asciugando il bucato.

Considero valore il viaggio del vagabondo, la clausura della monaca, la pazienza del condannato, qualunque colpa sia.

Considero valore l'uso del verbo amare e l'ipotesi che esista un creatore.

Molti di questi valori non ho conosciuto.


lunedì 14 settembre 2009

Come si può resistere alla passione?

Credo che sia arrivato il momento di spiegare qualcosa di me.....non tanto per giustificare il fatto che i miei post sono diventati ultimamente sempre più rari ma perchè non posso ignorare il fatto che nella mia vita sia entrata di forza una nuova entusiasmante passione. Non so nemmeno se sia giusto definirla così è che proprio 'sta cosa mi ha "preso" di brutto! Come avrete notato alla destra del mio blogghino c'è l'elenco dei blog di cucina che in questo anno mi hanno incuriosito, aiutato, guidato nella mia passione culinaria. Da qulche mese però ho inserito anche diversi blog "creativi" di decor, cucito creativo, feltro e lana cardata. Si, sono stata letteralmente catturata dalle cose belle che si vedono nei loro blog che sono tutti bellissimi e tutti hanno contribuito a farmi crescere la voglia di mettermi al lavoro e a sperimentare. Il lavoro manuale mi è sempre piaciuto, il senso del colore l'ho rubato al mio nonno pittore, la voglia di fare, provare e mettermi in gioco, sperimentare fa parte di me. Sono ancora all'inizio, le tecniche non le conosco, ma farò dei corsi ( intanto fra qualche giorno comincio con taglio e cucito visto che ho comperato una macchina da cucire) e poi spero di poter fare un corso per imparare a feltrare la lana, vedremo. Intanto provo e riprovo, sbaglio ma non demordo qualcosa di decente salta fuori, mia figlia che è la mia più grande fan dice che è tutto bello, ma forse manca di obiettività. Per adesso non mi sento ancora pronta a farvi vedere i miei lavori ho bisogno di macinarla ancora un pò 'sta cosa, intanto però ho fatto le foto (ha ha ha)! Devo assolutamente ringraziare Angela di "Che feltro che fa" e Claudia di "Il feltro e tanto altro"per aver risposto alla mie domande e per avermi dato consigli molto utili, la dolcissima Daniela Cerri per essere diventata in poco tempo la mia "amica creativa" e tutte le altre per avermi fatto "scoppiare"questa passione. Per non deludere le altre amiche culinarie e per aiutare Claudia a utilizzare i suoi tanti limoni metto questa ricettina che ho fatto all'inizio dell'estate. Oppure puoi fare la marmellata di limone, mele e masala la ricetta è qui.

Crema limoncino

Ingredienti:
7 limoni non trattati
2 kg di zucchero
2,5 lt di latte intero
1 lt. di alcool a 90°

Si fa così:
togliere, dopo averli accuratamente lavati, la sola parte gialla della buccia dei limoni, porli in un vaso con tutto l'alcool e farli macerare per almeno 15 giorni scuotendoli di tanto in tanto. Dopo i 15 giorni preparare lo sciroppo di latte facendolo bollire con lo zucchero per 10' a fuoco lento, farlo raffreddare. Filtrare l'alcool dalle bucce dei limoni, aggiungerlo allo sciroppo di latte e imbottigliare Conservare in freezer.





martedì 8 settembre 2009

Profumo di uva fragola..... e profumo di libri!


Eccomi qua alla faccia di quella che doveva tornare subito! Un post-ino per salutarvi di nuovo faccio una'altra paus-ina ma questa volta non è una vacanza ! Vado a fare la volontaria al Festivaletteratura di Mantova, qualcuno ne ha sentito parlare? Credo proprio di si ormai siamo al 13° anno! Quindi per qualche giorno mi tufferò completamente negli eventi-accadimenti del Festival io sarò come sempre a Palazzo S.Sebastiano se qualcuno mi vuole venire a trovare....sarebbe molto bello! Per salutarvi ho scelto questo sapore che meglio di altri è indicativo di questa stagione. In settembre quando l'uva è bella matura e zuccherina al punto giusto, si usa fare il mosto con il quale poi si produce il "sugolo" oppure il "vincotto". Ma andiamo per ordine....
Procedimento per ottenere il mosto
L'uva va lavata e sgranata e poi messa in una bella pentola capace e fatta bollire fino a che rilascia tutto il suo succo. Si schiacciano bene i chicchi ormai cotti fino ad ottenere un bel pò di succo che è appunto il mosto cotto, oppure si può schiacciare l'uva da cruda spremendo per bene i chicchi aiutandosi con un passino e poi si filtra tutto e questo è il mosto crudo. Io personalmente preferisco quello cotto perchè l'uva cuocendo fino a spappolarsi inizia a buttar fuori lo zucchero e si sprigiona un profumo così intenso al quale non so resistere! L'uva fragola è la mia preferita.....ma vanno bene anche le altre qualità.
Dal mosto si ottiene il sugolo, il modestissimo budino di uva delle nostre campagne, ma buonissimo! La ricetta è semplicissima: per ogni bicchiere di liquido va un cucchiaio di farina fatta stemperare prima con molta pazienza perchè fa facilmente i grumi. Io non metto mai lo zucchero ma se vi piace dolce potete aggiungerlo dopo la farina. Si fa cuocere fino a qualche minuto dopo il bollore per cuocere bene la farina altrimenti "lega" in bocca.
Per fare il vincotto il procedimento è ancora più semplice: non esistono dosi poichè si usa il mosto che si è ottenuto, si fa cuocere a fuoco mooooolto lentamente magari con sotto una pistra in ghisa che faccia più spessore alla pentola e lo si fa ridurre fino a un quinto del mosto iniziale. A questo punto è pronto.Il vincotto sarà denso e zuccherino , pastoso. Lo si invasa caldo come per le marmellate. E' fantastico sul pecorino , sul nostro grana padano , sulla panna cotta o anche solo "rubato" dalla dispensa un pò come si fa con la nutella, ma questo sarà più buono!








sabato 1 agosto 2009

Torno subito....

Vado anch'io un pò in ferie ne ho proprio bisogno ! Vado a rinfrescarmi le idee in montagna in un piccolo paesino dell'alto Adige, Villandro. Vado a camminare tanto, a mangiare bene, a rilassarmi un pò....ciaooooooooo!!!!!! Ci si rivede dopo ferragosto, baci grandi!

domenica 26 luglio 2009

Torta morbidona



Presa in prestito da ComidaDeMama e rivisitatata secondo esigenze e stagione. Mi sono state regalate un bel pò di pesche noci e poichè mi è stata richiesta la tortina della domenica ho movimentato un pò questa ricetta che secondo me è più invernale. Ho provato questa versione tipicamente estiva.

Ricettina....
200 gr. di farina semi integrale ( ma va bene anche la farina bianca)
120 gr. di zucchero di canna
120 gr. di burro di soia
2 uova e 1 tuorlo
1 cucchiaino di lievito in polvere
1 cucchiaino di cannella ( a chi piace)
cacao in polvere o salsa di cioccolato
un pizzico di sale
4/5 pesche noci
20 amaretti sbriciolati grossi

e poi si fa così....
Mescolare tutti gli ingredienti in polvere poi unire il burro morbido e impastarlo con le mani , aggiugere le uova sbattute. Foderare uno stampo con carta forn
o ( io ho usato uno stampo da 28 cm.) e stendere l'impasto che sarà molto morbido. Adagiare sull'impasto spicchietti di pesche noci in senso circolare fino a coprire tutta la superficie della torta. Cospargerla con gli amaretti tritati. Cuocere in forno ventilato per 45' a 165°.
Appena sfornata si puo cospargere di cacao in polvere ma se volete esagerare potete usare la salsa al cioccolato di Luvi io l'ho fatta e purtroppo è così buona che la uso ovunque!




giovedì 23 luglio 2009

22 anni di pizza!

Sono sposata da 22 anni e sono anche 22 anni che tutti i sabati faccio la pizza: dico, non merito una medaglia?All'inizio è stato il maldestro tentativo di far colpo sul maritino poi chiaramente ci ho preso gusto ma non nego che le prime pizze fatte in casa uscivano dalle scatole dei preparati! Poi mi sono specializzata, ho fatto corsi, letto ricette e negli anni le pizze si sono adeguate alle mie nuove conscenze. Anche se devo ammettere che da quando giro per il web ogni poco ne sperimento una. E allora ecco la pizza senza impasto di Paoletta , o quella a lunga maturazione di Adriano ma insomma alla fine la "mia pizza" è quella che resiste nel tempo. Devo ammettere che ho pure provato con scarsi risultati, a fare la pizza con la pasta madre (che vive e vegeta da quasi due anni nel mio frigo) ma non mi riesce bene. Niente, si va avanti così ma sono sempre disposta a provarne di nuove. Questa ricetta è l'ultima della serie dei miei esperimenti ed è nata dall'esigenza sempre attuale di usare poco lievito per evitare fermentazioni e gonfiori vari. Mi sembra che funzioni visto che, come dicevo non riesco a fare una pizza decente con la mia P.M. Inoltre la si prepara al pomeriggio per la sera...e non è poco.
Lo so che non ho scoperto l'acqua calda ma tant'è.....

Pizza Lulù
Dose per 2 teglie da forno

200 gr. manitoba
600 gr. di farina b. "0"
400 gr. di acqua
7 gr. di lievito di birra
1 cucchiaino di zucchero o malto
4 cucchiai di olio evo
sale q.b. ( ma poco per quanto mi riguarda)

E poi faccio così....
1° lievitino
Sciolgo i 7 gr. di lievito in 100 gr. di acqua tiepida e 1 cucciaino di zucchero o malto, poi aggiungo i primi 100 gr. di manitoba e do' una bella mescolata con la frusta per inglobare aria e aiutare la lievitazione. Dopo una mezz'oretta l'impasto si sarà ben gonfiato ( con sto caldo!) ed è ora di preparare il
2° lievitino
al primo impasto aggiungo altri 100 gr di acqua tiepida e mescolo, poi altri 100 gr. di manitoba e ri-mescolo. Attendo un'altra mezzoretta....
A questo punto metto il tutto nell'impastatrice e aggiungo i rimanenti 200 gr. di acqua, 600 di farina bianca"0" (ma sulla farina si può spaziare ci mancherebbe!) l'olio e il sale sempre per ultimo. Faccio andare a vel 2 con il gancio fino a che l'impasto si stacca dalle pareti. Lo ribalto sulla spianatoia e impasto ancora un pò poi divido l'impasto in due pezzi uguali, li ungo leggermente, li metto in forno spento fino al raddoppio. A questo punto li rimetto sulla spianatoia e, senza impastare stendo l'impasto con il mattarello e lo adagio nella teglia sopra la carta-forno. Ungo con un pò d'olio e lascio lievitare sempre in forno spento (d'inverno scaldo leggermente il forno , che sia tiepidino). Va poi guarnita a piacere prima di essere cotta. Io la cuocio per circa 20' a165°. E la gurnisco così, ultimamente:

Pizza rossa
Classico: pomodoro, origano, wurstel o salsiccia e mozzarella, mettendo la mozzarella gli ultimi minuti di cottura.

Pizza bianca
D'inverno uso spesso il radicchio rosso ma anche le puntarelle o i broccoletti verdi. Li faccio leggermente appassire in padella e poi li adagio sulla pizza badando bene che la verdura sia ben scolata per non bagnare la pizza. Faccio cuocere per 10' circa e a metà cottura ricopro generosamente la pizza con un misto di semini oleosi, io uso: semi di zucca(strabuoni!) semi di girasole e semi di sesamo in parti uguali e quando mancano ancora 2' alla cottura dò una bella spolverata di pecorino romano grattuggiato grosso. D'estate uso le cipolle di tropea, una goduria!



Questa bella trovata non è del tutto farina del mio sacco ma l'ho spudoratamente scopiazzata dopo un'incursione al Pizzarium di Roma. Andate a leggervi il post di Adriano su questa paradisiaca pizzeria io non saprei scrivere di meglio!
Ben, che devo dire se non buona pizza!





martedì 23 giugno 2009

Spadellata colorata


Molto gustosa e svelta da fare, buona sia calda che fredda, questo misto di peperoni e cipolle in agrodolce da' colore e sapore alle tavolate estive. Semplicissima da fare vi metto la ricettina anche se le dosi sono un pò aprossimative, dipende da cosa offre il vostro frigo!

Peperoni e cipolle in agrodolce

4 peperoni (2 gialli e 2 rossi)
2 belle cipolle di tropea
un dito (di un bicchiere) di buon aceto balsamico
1 cucchiaio di zucchero di canna
una cucchiaiata o due di capperi soot'aceto
oli evo e sale q.b.

Metto tutto in padella a freddo: peperoni a listarelle, cipolle affettate non troppo sottili, olio e sale, l'aceto e lo zucchero. Faccio andare per un pò a fuoco vivace poi abbasso e copro per un pò fino a che i peperoni cominciano ad appassire. A questo punto se tendono ad attaccare metto un pò di acqua e continuo la cottura ancora un pò. In tutto basta una mezz'oretta. Quando sono quasi cotti aggiungo i capperi appena sciacquati e finisco la cottura. Semplice no?

sabato 20 giugno 2009

Verdura verdura e ancora verdura!

E' quello che mangerei tutto il giorno! E di fatto è quello che succede tranne in alcuni rari casi. Questa mattina spesona al banco del biologico della mia città, al martedi e al sabato la Cooperativa "Cà Magre" di Isola della Scala in provincia di Verona vende, ormai da qualche anno, i suoi prodotti anche a noi mantovani e devo dire che gli facciamo onore vista la normale ressa di persone già primo mattino! Questa è la mia spesa di oggi......



Se non dovessi andare a lavorare mi fionderei su tutto questo ben di Dio, e così di corsa decido di fare il mio solito strafacile e strautile pesto di basilico che altro non è che basilico, olio evo e sale frullati insieme col minipimer. Non aggiungo altro perchè così il pesto si presta ad essere usato in varie occasioni, pastasciutte, verdure saltate in padella, spalmato sul panino per un rapido spuntino, nei pomodorini per la pasta fredda.....insomma non deve mai mancare nel mio frigo se no...strippppo! Beh, chiaro che si conserva in frigo a lungo (solo se non lo si consuma) coperto di olio. A presto!



giovedì 30 aprile 2009

Voglia di caldo ! Passatina di verdura


Vi avevo promesso la primavera ma qui non si vede, e poi fa freddo, piove e c'è vento. Per scaldarci un pò io e Glo ci siamo buttate sulle passatine di verdura. Ieri ci siamo fatte e pappate questa: piselli e patate. Niente di che, verissimo, ma davvero accattivante e...scaldante! Poi noi per fare quelle che...l'abbiamo un pò impreziosita con speck e pecorino ma credetemi fatevela pure tranquilla che è una goduria!

Ricettina....
Piselli surgelati.... un tot, circa 3 etti
1 patata
dado vegetale 1 cucchiaino
poco speck affettato
poco pecorino romano
Acqua q.b.
Abbiamo fatto così: in pentola a pressione abbiamo messo i piselli sugelati, la patata a pezzetti, un pò di dado vegetale e tanta acqua fino a coprire di un dito le verdure. Far andare per una mezzoretta dopo il fischio della pentola. Ridurre il tutto in passata con il minipimer e guarnire nel piatto con fettine (piccole) di speck passate in padella e una spolverata di pecorino. A me è piaciuta molto, la Glo ci ha messo crostini di pane brustoliti al posto dello speck e devo dire che la sua è risultata più delicata ed era anche meglio, la prossima volta la faccio anch'io così, dalle figlie c'è sempre da imparare!




giovedì 23 aprile 2009

Marmellata etnica di limoni, mele e masala





Questa cosa qua è, in effetti, una marmellata...forse una confettura. Ed è stata creata senza intenzione ma solo per non buttare via sette bellissimi limoni di Sorrento che mi servivano per fare un liquore (una specie di limoncello che poi posterò).










Mi sono trovata con sette limoni senza più la buccia gialla che chiedevano una fine degna. Belli, succosi e buoni. E pieni di semi! Insomma intanto li ho tagliati a pezzetti, ho tolto QUASI tutti i semi, ( ma se vi capita voi toglieteli tutti) li ho messi a macerare nello zucchero (la metà del peso dei limoni) e li ho dimenticati lì per almeno un giorno. Il giorno dopo li ho fatti cuocere ma non mi dicevano niente....zero entusiasmoi! Ho aggiunto delle mele che hanno un pò ingentilito il tutto ma che ancora non mi soddisfacevano. Allora ho aperto il mio "armadietto dei sapori" e ho cominciato ad annusare i molti vasetti con erbe e spezie e la scelta è caduta su questo: GARAM MASALA.



A naso gli odori si combinavano bene, restava il dubbio del sapore..... Quindi ho fatto una prova in uno scodellino piccolo, ho preso un pò di marmellata e ho aggiunto un pò di questa spezia indiana e l'ho fatta assaggiare a Mauro il quale ha decretato "Buona, ottima!" Bene, procedere!
Con le dosi che avevo ho aggiunto un cucchiano raso di masala.
Vi do le dosi della mia marmellata:

7 limoni senza buccia gialla, senza quella bianca, e senza semi (pesavano 6 etti)
3 etti di zucchero nero ( di canna integrale)
7 etti di mele biologiche
altri 2 etti di zucchero nero
1 cucchiaino di garam masala (è un misto si spezie di origine indiana)
Cuocere ed invasare a caldo (marmellata e vasetti caldi). Tappare e coprire fino al raffreddamento. A me sono venuti 4 vasetti Bormioli da 250 gr. Che storia....





domenica 19 aprile 2009

Sono tornata ! Vi porto la primavera.....

Ciao a tutti, dopo ben due mesi di assenza eccomi qui a scrivere con voi e a sperare che non mi abbiate dimenticato. Sono stati mesi di letargo, di riflessione, di accadimenti e tanto altro ma alla fine......eccomi qua! Con l'arrivo della primavera, mi sono divertita ad andare per campi e fossi a cercare erbe selvatiche e queste sono le più famose dalle mie parti dopo le ortiche.



Sono i LUARTIS (parola dialettale) i germogli del luppolo che si prestano a essere mangiati cotti in frittate, risotti o tortini salati. Io per Pasquetta ho fatto il risotto del quale ho fotografato solo la parte iniziale....come al solito, pronto il risotto ci siamo messi a tavola...e le foto? niente, mangiato tutto però!
Non c'è una ricetta specifica, si fa appassire in un tegame uno scalogno con un pò d'olio ( io avevo dei cipollotti novelli) e si fanno passare i germogli per una decina di minuti in una larga padella dove poi si andrà a cuocere il riso aggiungendo man mano il liquido che servirà per cuocerlo. Io uso il mio dado vegetale che per la verità è il dado vegetale che ho trovato nel blog di Anna della settimana gastronomica. Questi germogli sono veramente buoni e poi dà una grande soddisfazione cucinare le erbe selvatiche, raccoglierle è un ottimo esercizio per il corpo e per la mente, non costano nulla, per cercarle occorre fare almeno una camminata o un giro in bicicletta, si chiacchera con gli amici, i bambini curiosi vi aiuteranno volentieri, vi ho convinto? E allora dai, che se ne trovano ancora!


sabato 14 febbraio 2009

Ci siamo illuminati di meno...ma che bello!

Anche noi in Comunità Alloggio ieri abbiamo aderito alla giornata del risparmio energetico adottando la più semlice ma anche la più suggestiva delle attenzioni verso il nostro pianeta. Come tante altre "vere" famiglie abbiamo cenato a lume di candela! I ragazzi hanno aderito entusiasti all'iniziativa proposta con la più alta convinzione di fare la cosa giusta per noi e per il mondo ( e dici poco?) L'effetto novità ha dapprima creato un pò di stupore per poi renderci conto che non solo è bello mangiare con le luci non violente delle candele, ma crea un'atmosfera che unisce, che scalda, stimola al racconto e ancor di più all'ascolto dell'altro ed è stato bello vivere questa esperienza ad un ritmo più lento. La nostra serata è stata allietata dalla presenza di Don Alessandro un diacono del paese che a maggio diventerà prete. Anche lui si è subito sintonizzato con noi e abbiamo passato veramente una serata speciale. Basta, tutto qui.... la ricetta? é semplicissima:

Tante candele
Tanta voglia di condividere
Tanta voglia di metter in circolo quello che di bello senti dentro di te



Ma grazie!

Evvai! altri premi ricevuti! Questi me li donati Furfecchia, che ho conosciuto da poco e che ha un blog veramente "toscano", cose semplici ma gustosissime, la mia passione! Ha motivato i premi scrivendo qualcosa sull'acquolina in bocca! Quanto è vero anche per me, guai a mettersi al computer poco prima di mangiare, poi è un'agonia l'attesa! Grazie per questi graditissimi premi che "giro" a:





A tutte queste splendide donne che con le loro ricette, le loro parole, il loro modo di essere rendono ancora più bello e piacevole cucinare per chi si ama!









martedì 3 febbraio 2009

Torta sbrisolona




Ho un'attacco di mantovanità, oggi dovevo per forza fare la sbrisolona, la torta tipica di Mantova. E' una ricetta vecchia, non so se è quella originale, ogni famiglia ha la sua, questa però è la mia.

Ricetta: la torta sbrisolona
200 gr di fioretto di farina gialla
200 gr di farina bianca
200 gr di zucchero
200 gr di burro morbido
200 gr di mandorle
2 tuorli d'uovo

Io la faccio così....
Nella solita ciotolona metto le farine, lo zucchero e il burro ammorbidito e inizio a impastare rigorosamente con le mani facendo si che il burro pian piano formi un briciolame con le farine e si amalgami bene. Adesso aggiungo i 2 tuorli e ancora lavoro di mano, senza mai compattare l'impasto che deve sempre rimanere "sbriciolato". Mancano a questo punto solo le mandorle, che vanno tritate in modo grossolano (a me piace sentire i pezzi grossi e irregolari delle mandorle) e non spellate e vanno aggiunte al briciolame. Bisogna lavorare bene gli ingredienti, al contrario della pasta frolla il burro deve ammorbidirsi tra le vostre mani.....Ho foderato una teglia con la carta da forno e ho acceso un pò prima il forno (circa 10' prima) deve essere caldo ma non troppo, diciamo sui 160°, metto il composto nella teglia e cerco di livellarlo compattandolo. A questo punto sfoderate tutta la vostro passione per la cucina, questa è una torta che va seguita perchè tende a scurire sopratutto sui bordi. L'ho cotta in forno statico per 60 minuti ad una temperatura di 150°/160°. Si fa raffreddare e si presenta rotta a pezzi grossi, per chi vuole fare le cose per benino a metà cottura la si toglie dal forno e la si taglia a quadratoni. Ma il bello della sbrisolona è...che deve sbriciolarsi! Noi qui la mangiamo accompagnata da un ottimo lambrusco, i più raffinati la intingono nella grappa.



Oggi canederli....

uno bianco e uno rosso.....


Quando in casa vedono del pane vecchio scatta la domanda: "per caso fai i canederli?" A parte il fatto che in casa mia non si salva nulla, non restano manco le briciole del pane, questo l'ho comperato prprio per quello! E quindi oggi canederli, con la ricetta semplice e originale della Signora Anna di Villandro dove vado in vacanza. Lei mi ha insegnato qualche dritta, adesso è praticamente impossibile sbagliare!
Ho poi voluto provare quelli con le rape rosse (le biderave) che ho assaggiato quest'estate al rifugio Rodella, lì tutti i giovedi si preparano tanti tipi diversi di canederli, la gente del posto usa fare la "passeggiata"( si arriva con la lingua fuori) alla sera per gustarseli e tornare al chiaro di luna! E' veramente bello e suggestivo, ma è una fatica che vale la pena di fare. La ricetta l'ho elaborata io, secondo me si avvicinano di molto a quelli del Rodella....la volete?

Ricetta base
500 gr di pane vecchio tagliato a cubetti
500 gr di latte
3/4 uova intere
un bel pizzico di sale
un bel pò di prezzemolo
un bel pò di erba cipollina
una manciata di farina bianca (se serve)


Per quelli alle rape rosse
Ho aggiunto alla ricetta base una purea di rape rosse fatte passare un pò in padella con uno scalogno e un pò di olio. Per ottenere la purea ho frullato tutto con il minipimer poi ho preso metà dell' impasto ottenuto dalla ricetta base e ho aggiunto circa150/200 gr di passato di rape.

Per quelli allo speck
Basta aggiungere alla ricetta base una bella dose (a piacere) di speck tritato.

Io li faccio così:
Metto il pane a cubetti in una ciotolona, aggiungo il latte, mescolo e faccio assorbire per mezz'ora o più. Dopo di che aggiungo il sale, le erbe fresche e le uova sbattute , mescolo ancora energicamente e faccio riposare ancora un pò. L'impasto assorbendo i liquidi diventa sempre più duro da mescolare, io mi aiuto con le mani, così si compatta meglio. Se l'impasto è ancora unpo attaccaticcio aggiungo un pò di farina bianca, ma poca alla volta. Adesso si formano le palle: prendo una dose sui 70 gr. di impasto e lo compatto molto bene con le mani e poi procedo alla formatura della palla arrotolandola tra le mani appena bagnate d'acqua poi man mano li dispongo su un vassoio.....sono così belli! A parte questo i canederli vanno cotti in abbondante acqua salata o brodo, se li volete mangiare in brodo. Devono cuocere per almeno 15'/20', vanno scolati e conditi a piacere. Sono buonissimi conditi con burro e salvia o con del buon brodo e coperti di grana. A Villandro la signora Anna ce li fa gustare con il cavolo cappuccio appassito e con il goulash...una poesia!





La signora An
na mi dice che....

  • Meglio andarci piano con il latte, stare sempre piuttosto scarsi, se si esagera poi bisogna aggiungere pane gratuggiato (comunque queste dosi vanno bene)
  • far sempre riposare l'impasto dopo che si aggiungono gli ingredienti liquidi
  • l'erba cipollina non può mancare
  • quando si formanole palle vanno compattati molto bene, quasi con forza
  • il pane deve essere proprio vecchio, molto duro, non fate l'errore di farlo asciugare nel forno perchè perde la capacità di assorbire il latte e fa più fatica a compattarsi
  • prima di tuffarli nell'acqua di cottura vanno passati appena nella farina
  • una volta cotti tendono a indurire, meglio cuocere solo quelli che si mangiano
  • quelli che restano si possono congelare





















venerdì 30 gennaio 2009

Pan carrè farcito


Mi sentivo in colpa perchè andavo in montagna per qualche giorno con i ragazzi della Comunità e così prima di partire ho riempito il frezer....ho fatto il pan carrè morbidissimo di Antonella. Poi ci ho messo del mio e, per farmi perdonare, ho fatto la dose doppia e uno l'ho lasciato bianco come fa la Anto, (che tra l'altro è fantastico e da allora non compro più pan carrè così non sento più quell'insopportabile odore di conservanti) e l'altro l'ho farcito con pistacchi e mortadella tritati grossolanamente. Risultato ottimo, mi sembra di essere riuscita a farmi perdonare, voi che dite? Vi metto la ricetta copiata di netto da Anto, io ho solo raddoppiato la dose per farcire l'altro. Per il procedimento vi mando da lei, la Anto, le foto sono molto belle ed è spiegato tutto per benino.

250 gr. di farina 00
250 gr. di manitoba
200 gr. di acqua
50 gr. di latte
1/2 cubetto di lievito
50 gr. di olio di semi
1 cucchiaino di zucchero
1 cucchiaino di sale

Per il pan carrè farcito aggiungere:
100 gr. di pistacchi tritati nontroppo fini
100 gr. di mortadella tritata
Vanno aggiunti quando si arrotola l'impasto, poi si procede come per quello bianco.

martedì 20 gennaio 2009

Torta lunare

Questa ricetta me l'ha passata anni fa mia sorella, la Bè,........è di un buono!!!!
Sostanzialmente è una crostata chiusa con ripieno.
Per la base ( e il coperchio) ho voluto provare la frolla di Adriano ma per rendere onore alla mia sorellina, visto che ho sempre usato la "sua" frolla, vi posto la sua ricetta .

Frolla della Belen
700 gr. farina
250 gr burro (io uso il burro di soia)
200 gr zucchero
2 uova
1 bustina di lievito
1 vanillina ( estratto di vaniglia)
la scorza di un limone gratuggiato non trattato
un pizzico di sale
se serve, un pò di marsala per impastare
Ripieno
1 scatola di pesche sciroppate
1 etto di cioccolato fondente
1 confezione di amaretti
marsala
Io e la Belen la facciamo così:
Per la frolla inizio dalla farina alla quale aggiungo il burro ammorbidito e lavoro velocemente. Dispongo farina e burro a fontana ed esternamente metto lo zucchero, il sale, la vanillina, il lievito, le uova al centro. Continuo ad impastare velocemente fino a formare una "palla" di pasta che faccio riposare in frigo almeno una mezz'ora.
Tolgo dal frigo e preparo due dischi uno più grande dell'altro ( uno sarà il fondo , l'altro il coperchio). Per il ripieno bagno velocemente gli amaretti nel marsala e copro completamente la superficie della torta, (gli spazi vuoti lasciati dagli amaretti vanno riempiti sempre con amaretti sbriciolati bagnati di marsala), taglio a fettine le pesche sciroppate ben scolate dal loro succo e le dispongo sopra gli amaretti, infine grattuggio non troppo fine il cioccolato e anche quello lo dispongo sopra le pesche sciroppate. Chiudo con il coperchio di frolla cercando di far aderire bene la pasta ai bordi ma anche cercando di ricreare le forme tondeggianti degli amaretti in modo da dare l'idea della superficie lunare. Cuocere nel forno per circa 40' a 160°, poi ognuno si regoli con il proprio forno. Si può spolverizzare di zucchero a velo.


P.S. Le foto non rendono onore alla bontà della torta....sigh!

sabato 17 gennaio 2009

Una dolcezza infinita



Alla fine l'ho fatto. Detto e fatto. Ci ho pensato un pò su...qualche giorno...sono a dieta! Questa mattina ho aperto il mio armadietto delle meraviglie e ho visto uno spazio vuoto...sembrava proprio che non potessi fare altro. "Colpa" di Paoletta e della vogliosa ricettina di questo preparato per farsi la cioccolata in tazza! La ricetta e le spiegazioni le trovate qui. Io ho aggiunto una variante: nell'ultimo vasetto ho aggiunto un cucchiaino di polvere d'arancia un 'altra alchimia rubata nei blog, in questo caso postata da Alex una delle Cuoche dell'altro mondo qualche tempo fa fa. Credetemi una libidine!


lunedì 12 gennaio 2009

I primi premi non si scordano mai.....



Oggi giornata fiacca, era il mio giorno libero ma l'ho speso (cmq volentieri) per fare un corso di formazione. Fin qui tutto ok se non fosse che l'auditorium era al freddo, ci saranno stati 15 gradi! Io, che non sopporto il freddo! E' cominciata male, molto male. Verso le cinque si stava benino, alle sei corso finito. me ne torno a casa, cenetta veloce e, mentre aspetto che le mele cotte siano pronte (sono la mia coccolina della sera) mi metto al computer....caralulù ecc ecc poi guardo meglio....cooosa?!Due premi?! A me ?! ussignur! Questa proprio non me l'aspettavo, strafelice, salto, chiamo Giacomo, insomma che bello! Grazie Antonella che bel regalo!
Purtroppo non sono ancora molto pratica di come muovermi nel blog, so che c'è un regolamento e tutto quello che so è che con piacere li passo a:
Erborina
@nn@
Annamaria
Moscerino
Basilico&co
Camomilla di fior di frolla

Aggiornamento del 13/01/2009:
Trovato il regolamento dei premi ma lo sapete di sicuro:
1) aggiungere il logo al vostro blog
2) scrivere il link di chi te lo regala
3) passarlo a 7 o più blog
4) avvisare i vincitori
così...adesso mi sento meglio!



domenica 11 gennaio 2009

TortINA di roseLLINE


Tanto per cambiare una tortina salata con l'impasto della pizza (più o meno) un lievitato salato buono e anche bello, semplice e di sicuro effetto.

Impasto base
600 gr farina
150 gr latte
150 gr di acqua
20 gr lievito di birra
1 cucchiaino di zucchero
sale q.b.
4 cucchiai di olio evo

Ripieno
olive snocciolate (2 sacchettini)
1 scatoletta di alici sott'olio

Io faccio così....
Sciolgo il lievito nel latte e acqua (tiepidi) con un cucchiaino di zucchero, aggiungo un pò di farina presa dal totale e faccio una cremina densa che lascio lievitare fino al raddoppio. Nell'impastarice (ma si può fare anche a mano) metto la farina, il lievito bello gonfio, l'olio e il sale. Faccio andare per un bel pò fino a che l'impasto è bello liscio , ci vogliono almeno 10/15 minuti. Ribalto l'impasto ottenuto sull'asse , do' un'aggiustatina veloce e stacco pezzi da 50 gr dall'impasto, do' loro la forma della pallina e li faccio lievitare tutti coperti al tiepidino (tipo forno spento sui 25°/30° o vicino al termosifone). Nel frattempo preparo il ripieno: nel mixer trito per bene le olive e le alici (scolate dal loro olio). Quando le palline sono raddoppiate di volume le allargo (la misura di un cd) e stendo un cucchiaino circa del ripieno, arrotolo e annodo. Le dispongo su una tortiera rotonda foderata di carta forno distanziate un pò tra di loro e faccio rigonfiare al calduccio fino a che si uniscono tutte. Spennello con latte e inforno per 30'/40' a 165°. ....PETITO!




le varie fasi....

lunedì 5 gennaio 2009

Buon Anno da...quelli della Comunità

Quelli della Comunità


Buonanno! Buonanno! Buonanno!
Avete passato bene l'ultimo dell'anno? Io si, sono molto soddisfatta di come è andato, della bella atmosfera che si è creata, della neve, dei miei ragazzi! Per l'ultimo ero infatti al lavoro e abbiamo passato una bella serata in un ristorante molto carino che ha aperto da poco nella mia città, si chiama Krataiis dal nome di una divinità greca. Solitamente si mangia pesce ma per noi lo chef ha preparato un menù sobrio e più adatto ai ragazzi dato che non tutti amano il pesce, quindi antipasti di salumi mantovani, risotto funghi e noci buonissssimo, poi lonza al latte e verdure, un dolce super raffinato, un fagottino di mandorle e mele fantastico, frutta secca esotica.....i ragazzi erano estasiati, si guardavano attorno stupiti, il cameriere che versava loro lo spumante, il tavolo imbandito, il tovagliolo sembrava un fiore, tutte cose molto diverse dalla quotidianità a cui siamo abituati in Comunità! Poi la neve che ha iniziato a scendere appena ci siamo seduti a tavola..che bello vederli cosi felici, così stupiti di cose che per altri sono scontate....basta davvero poco a volte e sono contenta di avere inziato l' anno cosi, è stato davvero un inizio speciale!
AUGURIIIII!!!!


Che sciccherie vero?